Result of the research : 'degli'
TUTUOLA Amos
LA MIA VITA NEL BOSCO DEGLI SPIRITI
Preceduto da: Il bevitore di vino di palma
Descrizione dell'Opera:
Brossura - 253 p., 4 ed. - Gennaio 2004
Traduttore: Motti Adriana
Editore: Adelphi Edizioni S.p.a. - Milano
Collana: Biblioteca Adelphi
ISBN:
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SCANZI Giovanni Franco
GLI ORI DEGLI AKAN: Gli attributi del re
Descrizione libro:
De ferrari & Devega srl editoria e comunicazione, 2006 -
Ouvrage de 160 pages, format 21x28, texte en Italien et en Français illustré par 160 photos couleurs, représentant 155 bijoux
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ROBECCHI-BRICCHETTI Luigi
NEL PAESE DEGLI AROMI:
diario di una esplorazione nell’Africa orientale: da Obbia ad Alula
Descrizione libro:
Tipografia Editrice L.F. Coglìati, Corso Porta Romana, 17 - Milano,1903. 16°, pp. XVI-633-(+3bb). Dimensione: 19 x 13 cm - 165 ill. (85 fotografie, 15 disegni di profili, 2 facsimili e 63 disegni), 17 carte geografiche in nero n.t. e “Carta della Somalia cogli itinerari dell’Ing.re Luigi Robecchi Bricchetti” alla scala di 1: 8.000.000 a 4 colori f.t.. - Lingua:
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RACHET Guy
PREISTORIA E CULTURE PRIMITIVE
Descrizione libro: Editore: Arnoldo Mondadori Editore - Copyright 1979 by Shogakukan Ltd., Tokyo, Japan - Prima edizione italiana: gennaio 1980 - Rilegato in tela rossa con sovracoperta a colori: pagg. 190, cm 21 x 27,5 - Illustrazioni a colori e B&N - Collana: Storia della scultura nel mondo (14 volumi)
Nota dell'editore: Per la prima volta la scultura costituisce il tema esclusivo di una storia dell'arte. Si tratta perciò di una pubblicazione unica, realizzata da specialisti di fama internazionale nei vari settori, e concepita in modo da offrire al pubblico due possibilità differenziate di lettura. Essa è infatti fruibile tanto nel suo insieme, come storia universale della scultura, quanto nei singoli volumi, che sono trattazioni perfettamente autosufficienti. L'originalità dei saggi specialistici, la serietà degli apparati, la qualità eccezionale delle immagini ne fanno un'opera insostituibile a tutti i livelli della
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POLO Fausto
Enciclopedia degli Ibeji
Dettagli sul libro:
Copertina rigida a colori in cartone plastificato - Formato cm 24 x 31 – spessore 5 cm - 660 pagine in carta patinata - 510 tavole a colori a piena pagina di Ibeji, singoli o in coppia - 19 tavole a colori con dettagli e particolari di Ibeji - 17 cartine a colori a piena pagina - ISBN: 1606438158 / ISBN -13: 9781606438152
Testo in inglese o francese o italiano o tedesco - Edito e distribuito da Ibeji Art
POLO Fausto - Enciclopedia degli Ibeji
Présentation de l'éditeur
Descriptions du produit:
Présentation de l'éditeur
Il “Catalogo degli Ibeji” portava alla identificazione del luogo di origine di ogni Ibeji sulla base di alcuni particolari scultorei incisi sulla statuetta.
L’”Enciclopedia degli Ibeji” porta invece alla identificazione del luogo di origine ritrovando, tra le oltre 500 foto di Ibeji proposte, la foto dell’Ibeji simile al vostro.
Fausto Polo ritiene che i validi scultori di Ibeji sono stati alcune centinaia, e li quantifica in un numero compreso tra i trecento ed i quattrocento.
E gli scultori di Ibeji, come del resto la maggior parte degli scultori tribali, si sono sostanzialmente ripetuti nel tempo, facendo e rifacendo quasi sempre lo stesso modello.
Quindi è essenziale disporre di un libro che riporti le fotografie di Ibeji scolpiti dalla maggior parte degli scultori Yoruba, che hanno operato in un arco di tempo compreso tra il 1830 e
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PERROIS Louis & GRAND-DUFAY Charlotte
PUNU
Détails sur le produit: Broché: 160 pages - Editeur: Five Continents Editions (12 juin 2008) - Collection: Visions of Africa Series - Langue: Anglais - ISBN-10: 8874394012 - ISBN-13: 978-8874394012
Descrizione libro: I Punu, stanziati nella regione sud-occidentale del Gabon, fanno parte di un gruppo di popolazioni essenzialmente conosciute per le maschere bianche. Questi oggetti non hanno mai cessato di impressionare, dai collezionisti agli appassionati di arte africana, fino agli artisti occidentali dell'inizio del Novecento; Picasso, in particolare, ne possedeva una. Il volto ricoperto di argilla bianca, gli occhi leggermente a mandorla, la bocca dalle labbra rosse finemente contornate e l'acconciatura sofisticata composta di varie ciocche di capelli intrecciati, fanno parte delle caratteristiche stilistiche delle maschere. Gli autori studiano il contesto di uso rituale di questi importanti oggetti, che i Punu e le popolazioni loro collegate utilizzavano in occasione di danze chiamate, tra gli altri nomi, "mukuyi". Le maschere appartenevano al "bwiri", congregazione di soli uomini, e coloro che le portavano erano scelti esclusivamente tra gli iniziati. Costoro eseguivano danze acrobatiche su trampoli, il più delle volte in occasione di riti funerari e in onore degli antenati, incarnati dalle maschere. Questi ultimi assumevano, così, un ruolo di vigilanza allontanando le forze del male. Le danze esistono anche attualmente, ma in un contesto di festeggiamenti, senza rispettare più l'anonimato di chi le indossa. La ricerca delle tradizioni e delle loro correlazioni con il contesto della regione del Gabon meridionale, passa in rassegna altri oggetti, molto meno
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PERROIS Louis
FANG
Détails sur le produit: Broché: 156 pages, cm 16,5x24 - ill. col e b/n - Editeur: Five Continents Editions, Milano; Édition: 1 (22 juin 2006) - Collection: Visions of Africa Series - Langue: Anglais
ISBN-10: 8874392958 - ISBN-13: 978-8874392957
Descrizione libro
Fin dai tempi della "scoperta" delle arti africane a opera di Braque e Picasso l'arte dei Fang è considerata una delle più emblematiche tra le arti dell'Africa nera. Ma la subitanea celebrità di alcune effigi ha portato, paradossalmente, a misconoscere le molteplici fonti ed espressioni dell'immaginario fang. Il presente volume analizza finalmente tutti i manufatti a carattere sociale, rituale o simbolico. Statuette o semplici teste connesse al culto degli antenati, maschere da danza dei vari riti, insegne di potere, copricapo e ornamenti, armi, strumenti musicali ornati, utensili della vita di tutti i giorni testimoniano, con i loro diversi materiali, una creatività estetica straordinariamente diversificata, in armonia con il variopinto universo di credenze e
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MASSARINI Carlo, MOGGI Vincenzo, MENNEA Connie
VAUDOU D'AFRICA - L'arte nera della costa degli schiavi
Fiera Internazionale di Genova, 1992
Catalogo della mostra con il patrocinio di:
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Ministero per i Beni Culturali e Ambientali
Edizioni Carte Segrete - ROMA (Giugno 1992)
Brossura - pagg. 152 - Fotografie a colori e b/n - Lingua: Italiano
ISBN:
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Art primitif : prix du désir, prix de l’objet
AuteurRolande Bonnain-Dulon du même auteur
CRH/EHESS
24, bd de Magenta
75010 ParisRolande.Bonnain-Dulon@ehess.fr
« L’art primitif a influencé tout l’art contemporain.
C’est normal qu’il ait un prix. »(Jeune marchand parisien)
« Noirs désirs » [Télérama, 26/06/2003], « Bas les masques » [Libération, 1/07/2001], « La ruée vers l’or noir » [Le Figaro, 2/07/2001], « Les sortilèges de l’art africain » [Le Figaro, dossier Patrimoine, 26/10/2001], tous ces titres (et d’autres non moins accrocheurs) ont annoncé et suivi la dispersion aux enchères publiques en juillet 2001, soit un an après sa mort, de la collection d’art primitif d’Hubert Goldet, grand amateur et cofondateur de la revue ArtPress. La vente, qui avait duré deux jours et attiré amateurs, marchands et curieux d’Europe et d’Amérique, avait joui d’un énorme succès : 644 lots proposés et vendus pour la somme de 88,4 millions de francs avec les frais soit 13,5 millions d’euros. Cet événement témoigne, s’il en est encore besoin, que ce domaine de l’art, l’un des derniers découverts par l’Occident, n’est plus confidentiel et déborde le cadre du petit monde des initiés. Depuis son ouverture en avril 2000, le pavillon des
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Enchères et émotions
AuteurRolande Bonnain-Dulon du même auteur
École des hautes études en sciences sociales
EHESS
Centre de recherches historiques
54, bd Raspail
75006 Paris
Au-delà de leur public bien sûr, les ventes aux enchères passionnent les sociologues et les ethnologues et ce, à juste titre [Matras-Guin, 1987 ; Quémin, 1993 ; Rémy 1990]. Grâce à eux, on a compris pourquoi cette pratique sociale qui mêle l’économique au symbolique, le rationnel aux émotions, l’individuel à une certaine forme de collectif attire tant de gens qui vont là comme au spectacle, par curiosité, sans avoir toujours l’intention de participer aux enchères. Ces chercheurs nous ont également montré le rôle que ces lieux ont joué sur la constitution des communautés diffuses et temporaires, la mise en place de rituels profanes, le vécu de la concurrence, le rapport aux objets, le métier de commissaire-priseur.
2 Avec cet article, nous visons à montrer la forte incidence du lieu et les effets de sa représentation sur l’existence, les pratiques et les particularités d’un certain monde[1] [1] On utilise ici le terme « monde » dans le sens que lui...
suite, celui des collectionneurs d’arts premiers[2] [2] L’expression « arts premiers » désigne ici, sans...
suite dont les objets acquièrent lentement le statut d’art classé, en particulier en ces temps où le Louvre les accueille.
3 Aujourd’hui, les anciennes puissances coloniales ne se livrant plus à des guerres de conquête, une pièce classée dans les arts premiers n’a guère
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Relations publiques et presse XXV Biennale des Antiquaires - Contact des expositions - Didier Aaron & Cie (Stand S5)118, rue du Faubourg Saint-Honoré75008 Paris – FRANCE Tél. : +33 (0)1 47 42 47 34 contact@didieraaron-cie.com - www.didieraaron.com 32 East 67th Street NY 10021 New York – USA Tél. : +1 212 988 52 48 - info@didieraaron.com Clifford House 15 Clifford Street W1S4JY Londres – ROYAUME-UNI Tél. : +44 20 7534 9100- contact@didieraaronltd.com Contact : Hervé AARON Spécialité Biennale : Mobilier et objets d’Art des 17e – 18e – 19See the continuation... ]
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Art premier Voir art premiersLes expressions art premier ou art primitif (primitive art en anglais) sont employées pour désigner les productions artistiques des sociétés dites « traditionnelles », « sans écriture » ou « primitives ».Elles sont controversées dans la mesure où elles traduisent une conception évolutionniste et ethnocentriste des sociétés humaines : les sociétés occidentales produiraient un « art abouti » s'opposant aux « arts premiers », qui seraient l'œuvre des peuples restés proches d'un état archaïque de l'humanité.Si cette vision est largement remise en cause aujourd'hui, les expressions subsistent notamment dans les pays anglo-saxons. L'appellation « Musée des arts premiers », initialement envisagée, a été abandonnée pour désigner le Musée du quai Branly.Les expressions « art sauvage » ou « art traditionnel » sont également utilisées, sans être entièrement satisfaisantes non plus.See the continuation... ]
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Qu’est-ce que les « arts premiers » ? Expertise jeudi 24 août 2006, par Nélia Dias
Source du document : Sciences Humaines Auteur : Nélia Dias Descriptif :
Sciences Humaines est un magazine de vulgarisation scientifique spécialisé dans les sciences de l’homme et de la société, qui existe depuis 1991.
Si la notion d’« arts premiers » n’est pas inscrite aujourd’hui au fronton du musée du Quai-Branly, c’est que de « premier » à « primitif », il n’y avait qu’un mauvais pas à franchir. Or un « musée des cultures du monde » ne peut plus être celui d’un regard colonial dépassé (Hors-Série n°3 de Sciences Humaines, juin 2006) Nélia Dias est Professeur à l’Institut des sciences du travail et de l’entreprise de Lisbonne, elle a publié notamment « Ethnographie, arts et arts premiers : la question des désignations » (in collectif, Les Arts premiers, fondation Calouste-Gulbenkian, 2003)
Depuis une dizaine d'années, on assiste en France à un engouement nouveau mais controversé pour les « arts premiers », qui se manifeste dans les sphères de la presse, de l'édition, sur les rayons des librairies de musées, comme au Louvre, dans les ventes aux enchères et les expositions [1] .
D'où vient cet intérêt récent pour les arts non occidentaux ? Que recouvre la désignation « arts premiers » ? Comment expliquer ce que l'historien de l'art Ernst Gombrich appelait une « préférence pour le primitif [2] [2] » ? Entraîne-t-elle le rejet de quelque
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Qu’est-ce que les « arts premiers » ? Expertise jeudi 24 août 2006, par Nélia Dias
Source du document : Sciences Humaines Auteur : Nélia Dias Descriptif :
Sciences Humaines est un magazine de vulgarisation scientifique spécialisé dans les sciences de l’homme et de la société, qui existe depuis 1991.
Si la notion d’« arts premiers » n’est pas inscrite aujourd’hui au fronton du musée du Quai-Branly, c’est que de « premier » à « primitif », il n’y avait qu’un mauvais pas à franchir. Or un « musée des cultures du monde » ne peut plus être celui d’un regard colonial dépassé (Hors-Série n°3 de Sciences Humaines, juin 2006) Nélia Dias est Professeur à l’Institut des sciences du travail et de l’entreprise de Lisbonne, elle a publié notamment « Ethnographie, arts et arts premiers : la question des désignations » (in collectif, Les Arts premiers, fondation Calouste-Gulbenkian, 2003)
Depuis une dizaine d'années, on assiste en France à un engouement nouveau mais controversé pour les « arts premiers », qui se manifeste dans les sphères de la presse, de l'édition, sur les rayons des librairies de musées, comme au Louvre, dans les ventes aux enchères et les expositions [1] .
D'où vient cet intérêt récent pour les arts non occidentaux ? Que recouvre la désignation « arts premiers » ? Comment expliquer ce que l'historien de l'art Ernst Gombrich appelait une « préférence pour le primitif [2] [2] » ? Entraîne-t-elle le rejet de quelque alternative
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Museo Etnografico Africa-Mozambico Bari
The artifacts come from the African Mission of Capuchin firars in Mozambique: they include masks, musical instruments, objetcs made of ivory as well as a lot of documents.
Museo Villaggio Africano Basella di Urgnano
The works exhibited in this museum-village since 1984 come from the collection of a Passionist Missionaries, a religious congregation founded in 1743. Tribal handcraft works are on display in the museum-village but some are also for sale. The profits go to the congregation whicj helps people in Africa. The objects come mainly from Sub-Saharan Africa (Dogon, Baule, Mahongwe).
Museo Civico di Scienze Naturali "Enrico Caffi" Bergamo
The museum was born in 1917 when the cabinet of curiosities of the Royal Technical Institute was merged with several private collections of the area. After several places, it was finally established in the sumptuous Piazza Cittadella palace in 1960. The ethnographical section just opened: the largest part of the collection was brought back by Costantino Beltrami, who "discovered" the source of the Mississipi River; it includes
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Martine Pinard Ecole du Louvre Spécialité Arts de l'Afrique Janvier 2008
" L'Art nègre ? Connais pas " ! Picasso, 1920
I. Préambule
Au début du XXème siècle et plus précisément vers les années 1905-1907, des peintres commencèrent à collectionner des sculptures d'Afrique et d'Océanie. Qui sont ces collectionneurs de ce qu'on a appelé l' " art nègre " (terme qu'il faudra définir) ; comment, dans quel contexte, ont eu lieu les premières acquisitions ? Cette première question en induit naturellement une autre : s'il y eut un engouement de prime abord (semble-t-il) " artistique ", qui étaient les premiers collectionneurs-marchands, nécessairement devaient être présents dans le circuit de ces acquisitions ? Enfin, de manière plus générale, le dossier soulève en toile de fond, la question du changement de regard pour l'art africain et plus généralement l'art des " Autres " sous l'angle de l'impact de cet engouement du début du XX ème siècle. Peut-on esquisser une " trajectoire "
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Les collections d'art africain dans les musées du monde
L'Amérique
Bermudes
Hamilton
Bermuda National Gallery
City Hall, Church Street
lu-sa 10-16
Arts d'Afrique occidentale: Bamana, Bwa, Bete, Guro, Yaoure, Senufo, Ashanti, Yoruba, Ibo, Bamileke...
Brésil
Bahia
Museu Afro-Brasileiro. Universidade Federal da Bahia
Terreiro de Jesus
ma-sa 9-17
Arts et objets cultuels d'Afrique Noire: Yoruba...
Sao Paulo
Museu de Arqueologia e Etnologia. Universidade de Sao Paulo
Cidade Universitaria. Av. Prof Almeida Prado
ma-ve 9-17; sa 10-14
Ethnographie de l'Afrique noire. Exposition permanente "Culturas e Sociedades"
Canada
Calgary
Glenbow Museum
130 9th Avenue S.E.
ma-di 9-17
Arts d'Afrique occidentale: Baga, Senufo, Ashanti, Yoruba, Ibo, Yaunde, Bamileke... (non exposés en permanence)
Kingston (Ontario)
Agnes Etherington Art Centre. Queens University
Queens University Campus
ma-ve 10-17; sa-di 13-17
Arts d'Afrique occidentale: Bidyogo, Dogon, Bamana, Bankoni, Mossi, Dan, Senufo, Baule, Yaure, Anyi, Ashanti, Fanti...
Arts du Nigeria: Yoruba, Ibo, Urhobo, Koro, Mama, Kaka...
Arts du Gabon et du Congo: Fang, Kota, Bembe, Kongo, Yombe, Pende, Luba, Hemba, Lega, Songye, Tshokwe... (Coll. Lang)
Montréal
Musée des beaux-arts
1379-1380 rue
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